L’acquedotto Molisano Centrale ed il recupero energetico

Pubblicato negli atti del XXXII Convegno Nazionale di Idraulica e Costruzioni Idrauliche

Palermo, 14-17 settembre 2010

Sommario

Nel 2004 veniva sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro tra il Governo e la Regione Molise per la realizzazione del nuovo Acquedotto Molisano Centrale, unitamente ad alcuni interventi di adeguamento del sistema di captazione ed adduzione dell’Acquedotto Molisano Destro. Seguendo il corridoio di fondovalle del fiume Biferno, l’opera consente il trasferimento di una portata rilevante dall’acquifero del Matese alla fascia costiera, garantendo nel contempo l’interconnessione con i principali acquedotti esistenti.

Lo studio ha richiesto l’analisi di numerose problematiche, tra le quali due in particolare sono state riportate nella presente memoria. La prima riguarda l’ubicazione di una centrale idroelettrica, di potenza 0.5 MW, resa possibile dalla presenza dei rilevanti carichi a disposizione, che consente un significativo recupero energetico, stimato in circa 8 GWh annui. Inoltre, la peculiarità della condotta adduttrice, caratterizzata da un lunghezza pari a circa 90 km e dall’assenza di sconnessioni idrauliche, ha posto in via prioritaria il problema della regolazione delle valvole di intercettazione disposte lungo il percorso. In questo caso l’adozione di manovre frazionate ha consentito di ridurre significativamente i tempi di manovra, nel rispetto dei limiti di sovrapressione imposti dalla normativa.

 

Transfer of water resources from the Matese to the sea

The aqueduct Molisano Centrale and energy recovery Published in the proceedings of the XXXII National Conference of Hydraulics and Hydraulic Constructions Palermo, 14-17 September 2010 Summary In 2004 the Framework Programme Agreement was signed between the Government and the Molise Region for the construction of the new Molise Central Aqueduct, together with some interventions of adaptation of the system of collection and adduction of the Right Molise Aqueduct.

Following the valley floor corridor of the Biferno River, the work allows the transfer of a significant flow from the Matese aquifer to the coastal belt, while ensuring the interconnection with the main existing aqueducts. The study required the analysis of numerous problems, among which two in particular have been reported in this memoir. The first concerns the location of a hydroelectric power plant, of 0.5 MW power, made possible by the presence of the relevant loads available, which allows a significant energy recovery, estimated at about 8 GWh per year.

Moreover, the peculiarity of the adductor duct, characterized by a length of about 90 km and the absence of hydraulic disconnections, has prioritized the problem of the regulation of the shut-off valves arranged along the route. In this case, the adoption of fractional manoeuvres has made it possible to significantly reduce the manoeuvring time, in compliance with the overpressure limits imposed by the legislation.